Virgolette e citazioni
Emanuele Aina
faina.mail@tiscali.it
Mer 11 Gen 2006 20:56:04 CET
Giulio Daprelà riportò:
> Scusate se rispondo a me stesso, ma sul sito dell'Accademia della
> Crusca (che è interessante e vi invito a visitare anche solo per
> curiosità) in una FAQ è già riportata una spiegazione.
> Fondamentalmente è una questione di scelte personali, ma qualche
> piccola regola c'è. Riposto testuale:
>
> «Le virgolette possono essere alte (" "), basse o sergenti (« »),
> semplici o apici (' '). Alte e basse si usano indifferentemente per
> circoscrivere un discorso diretto o per le citazioni. Possono anche
> essere usate per prendere le distanze dalle parole che si stanno
> usando (e nel parlato si dice infatti «tra virgolette»). Possono
> essere sostituite spesso con il corsivo, che si usa per parole
> straniere o dialettali usate in un testo italiano e in citazioni
> brevi. Le virgolette semplici si adoperano più raramente soprattutto
> per indicare il significato di una parola o di una frase. In generale,
> sulla stampa la scelta delle virgolette è fortemente determinata dalle
> singole regole editoriali.»
>
> So che non ho risolto molti dubbi, ma almeno ne sappiamo qualcosa in più.
Diciamo che su alte o basse la situazione è pari. Per ciò che ci
concerne, il minor uso delle basse è dato dalla loro assenza in US-ASCII.
Le singole vedono un recupero molto circostanziato che, per quanto ci
riguarda, lascia la situazione invariata.
Visto che la scelta rimane editoriale, direi che possiamo confermare
quanto riportato in precedenza:
- «»: discorso diretto, nomi di oggetti nell'interfaccia, nomi di file,
comandi
- "": tutto il resto
Ovviamente queste rimangono raccomandazioni, in quanto in italiano, come
visto in precedenza, non ci sono regole specifiche (men che meno per
nomi di file e righe di comandi :)
--
Buongiorno.
Complimenti per l'ottima scelta.
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