[glossario] Ultima chiamata: exploit -> invariato
Fabio Riga
usul@aruba.it
Mar 20 Feb 2007 17:00:50 CET
In data 20/02/2007 00:28:39, Emanuele Aina ha scritto:
> Fabio Riga sbottò:
Effettivamente, un po'. Mi scuso, a volte è semplicemente il mio modo
di scrivere... Quando parlo sono più gentile e meno polemico, giuro!
> Il campo della sicurezza informatica esiste da molto tempo e l'uso di
> "exploit" come termine invariato è diffuso da molti anni.
>
> Se volessi lasciarlo così non saremmo neppure qui a discuterne.
Mi fa piacere sentirtelo dire.
> Se, invece, si riuscisse trovarne una traduzione questa dovrà
> risultare pressoché *ovvia* ai tecnici, visto che loro usano già il
> termine invariato da tempo e darebbe loro sicuramente fastidio
> trovarsene un altro meno chiaro.
>
> Questo punto è reso ancora più importante dal fatto che il termine è
> *strettamente tecnico*: un utente normale non ne sentirà mai parlare.
Ho capito. Questo mi sembra confermare la tesi che ho espresso poco
felicemente nell'altra mail: una traduzione di una parola già in uso è
impossibile, se non c'è una radice etimologica comune.
"Sfruttare" è sonoramente molto distante da "Exploit", sicuro. Un
tecnico che legge la parola "sfruttatore" riferita a un programma saprà
che è la traduzione di "exploiter" e capirà di cosa si sta parlando, se
conosce l'inglese. Se non sa l'inglese non potrà in nessun modo fare
questo collegamento e in questo caso non c'è traduzione che possa
risultare ovvia o immediata.
Così arriviamo al paradosso che traduciamo per aiutare chi non sa
l'inglese e per aiutarlo non dobbiamo tradurre!
>
>>>> La mia opinione di "traduttore" è che lasciare invariato è una
>>>> resa, come una nota a piè di pagina... vorrei fare un ultimo
>>>> tentativo in favore della traduzione, non prendetelo come un
>>>> inutile disturbo!
>>>
>>> Bisogna anche saper scegliere tra una resa onorevole e una
>>> disfatta. ;P
>> Hai ragione! Ma la resa onorevole è una traduzione imprecisa purché
>> discussa e studiata. :-P
>
> No, l'imprecisione è la disfatta. Su questo non transigo.
>
> Introdurre distorsioni semantiche in una traduzione *tecnica* è un
> fallimento.
Credo di essermi spiegato male, molto male. Intanto la traduzione
*deve* essere discussa e "ragionata", altrimenti è imprecisa e basta.
Insisto sulla traduzione perché quando sento un termine di cui non
capisco il significato, quello profondo, etimologico, ho difficoltà a
memorizzarlo, non lo *comprendo*. Questo succede anche con termini
italiani (penso ai termini medici di etimologia greca, impossibili da
ricordare) e presumo, magari sbaglio, che non accada solo a me.
I tecnici informatici, come i medici, imparano i termini *tecnici* del
loro campo, non sanno il loro significato etimologico o (più spesso,
credo) lo danno per scontato e finiscono per non essere più in grado di
spiegarsi in modo semplice ed efficace. Qui secondo me sta la grossa
perdita e disfatta. Termini tecnici "familiari" renderebbero più facile
diventare esperti. E mi sembra che, in generale, il linguaggio
informatico sia in questa direzione, per l'inglese, richiamando
semplici metafore che danno immediatamente il senso, in particolare nel
campo della sicurezza: overflow, firewall, bug, exploit... sono termini
semplici e autoesplicativi. In italiano diventano altamente tecnici e
oscuri. Come mai? Non è questa la vera distorsione semantica?
Scusate per la digressione, un po' romantica, ma sentivo il
bisogno di spiegare la mia posizione, questo e altri tipi di interventi
che ho fatto e farò in questo senso.
>
> Se si trattasse di una interfaccia utente accetterei volentieri delle
> perifrasi (anche se preferirei rendere più semplice il messaggio
> originale) ma questo è un termine fortemente specifico.
Un'ultima digressione-punzecchiata: allora perché termini come desktop,
file manager, word processor non vengono tradotti?
> Ma imporre con il glossario una traduzione imprecisa mi sembrerebbe
> molto sbagliato. Preferisco imporre una non-traduzione precisa.
>
>
> Detto questo, non demoralizzarti. Tutto sommato questa è una
> traduzione troppo specifica perché ne beneficino gli utenti che hanno
> un reale bisogno della traduzione, quindi non sarebbe una vera
> sconfitta. ;)
Sul reale bisogno della traduzione la penso diversamente e un po' mi
demoralizzo... sigh! Ma capisco quando è il momento di accettare una
sconfitta! E sia! :)
Mi rifarò alla prossima ;)
Ciao
Fabio
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