[trashware] Saluti da Belluno
Manuele Rampazzo
manu@linux.it
Sab 26 Giu 2004 15:16:52 CEST
Massimo Masson wrote:
> come sembri un punto estremamente importante per quasi tutti anche
> l'aspetto puramente "tecnico" delle questioni, pur nascendo questa ML
> per scopi prevalentemente organizzativi...
Va beh, è organizzazione anche la scelta degli strumenti migliori ;-)
Non ho citato nel messaggio iniziale la componente tecnica perché tanto
ero sicuro che sarebbe venuta fuori da sola :-)))
> Tuttavia l'esigenza prevalente con cui mi sono scontrato pare
> sia invece proprio il "desktop" (almeno per la realtà che ho vissuto
> fino ad ora...)
E già. E scegliere un ambiente "desktop" gradevole, moderno e
sufficientemente usabile mi sembra sia necessario per non vedere i
propri sforzi di recupero vanificati da un'immediata installazione di
una bella copia (pirata, magari) di winsozz... Purtroppo mi sembra che
questa esperienza sia già capitata ad altri, eh? :-(
Poi io ho esperienza diretta solo con l'ambito locale o poco più, quindi
non so se un ambiente "desktop" che qui può sembrare veramente povero
(un fvwm, per dirne uno) in altri luoghi più dispersi possa essere
invece sufficientemente gradevole, magari semplicemente perché lì non è
possibile fare il confronto con l'onnipresente windoze... Non lo so, qui
ho bisogno di imparare dagli altri.
> - esigenza di standardizzazione: qui, tra i nostri monti, abbiamo
> pensato di "standardizzare" il più possibile le macchine che escono, in
> modo da semplificarne la successiva gestione.
Infatti una "preselezione" (un "metapackage" o qualcosa del genere)
potrebbe far comodo per avere macchine il più possibile simili e per
così dire "standard"... Non solo internalmente ad un gruppo, ma anche
_tra_ gruppi, il che secondo me renderebbe il lavoro tra noi tutti più
omogeneo e facile da gestire qualora vi fosse del "movimento di
competenze" tra un gruppo e l'altro... Ecco, questa è una questione
organizzativa ;-)
(Non parlo di distribuzione, parlo di applicativi)
> - esigenze di formazione/documentazione: un problema che sto vivendo in
> questo momento è il basso livello di feed-back di quel che viene
> consegnato. Sarebbe importante una formazione minimale, e magari una
> sorta di documentazione precisa e sintetica, NON generica, che aiuti
> l'utente a risolvere specifici problemi (stampante? chi cosa dove come?
> e via dicendo...)
Mi diceva Licia che potreste pensare a produrre un documentino che
spieghi, a chi riceve le vostre macchine, cosa fare per fare le varie
azioni di cui hanno bisogno (come collegarsi ad Internet, come mandare
un messaggio di posta elettronica, come scrivere dei testi, ecc.), senza
pretendere che la gente che riceve diventi un "hacker".
Qui a Padova abbiamo pensato (almeno per quel che riguarda le attività
locali) di dare in "stock" assieme alle macchine dei "microcorsi"
introduttivi per spiegare un po' l'ABC delle macchine che doniamo e per
non farli restare a bocca aperta quando, anziché l'obbrobrio della
Micro$oft, gli parte GDM :-) Col nostro schema, accettare le macchine
significa anche accettare quei "microcorsi" (3-4 lezioni di due ore circa).
So che ad Empoli i ragazzi del GOLEM organizzano dei corsi, ma non ho
capito: questi hanno relazione con la donazione dell'hardware? e, a
prescindere, loro (e gli altri gruppi come loro) come hanno risolto/come
pensano di risolvere il problema che Max cita?
Ciao,
Manu
--
"È ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo."
Michail Bakunin (1814 - 1876)
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