[bglug] Lubuntu XP Three Flavors
Tasslehoff Burrfoot
tasslehoff@burrfoot.it
Sab 12 Apr 2014 10:17:54 CEST
Devo ammettere che l'analogia di Andrea è davvero fantastica :)
Non possiamo però ignorare che ogni persona che va in vacanza può avere in
testa un obbiettivo diverso, uno può anche andarci solo per riposare e il
villaggio super accessoriato può essere perfettamente funzionale a questo
obbiettivo.
Non dimentichiamoci che in fondo stiamo parlando di strumenti, perchè di
fatto è questo che sono OS e software.
Siamo onesti, l'integralismo nei principi è una cosa comune e ci siamo
passati tutti, ma se ci fossimo fermati qui (e se il movimento del free
software si fosse fermato qui) saremmo ancora alle Slack compilate a manina
sorgente dopo sorgente, invece mi pare che un po' tutti godiamo dei package
binari, dei kernel pronti all'uso e dei repository online comodi comodi.
Di RMS (con tutta la stima e l'affetto che ho per quest'uomo, che ritengo
straordinario per molti aspetti) ce n'è uno e con coraggio e perseveranza
ci mostra un modo di pensare e vivere il software (ma non solo) che è
ammirevole.
Il problema è che viste in ambito lavorativo molti aspetti di cui RMS si fa
portavoce, o più in generale un certo integralismo sul free software, non
sono applicabili o per applicarli presupporrebbero una serie di accortezze
e cambiamenti che dalla mia esperienza il mondo del business non è
intenzionato a sobbarcarsi, e questo per il semplice motivo che al di fuori
della cerchia dei tecnici appassionati (perchè non illudiamoci, ci sono
anche i tecnici non appassionati...) questi sono solo strumenti che devono
essere funzionali al raggiungimento di un obbiettivo (=cash...).
Personalmente non vedo i prodotti MS come "il grande satana", per lo meno
non in ambito client e non sul sistema operativo (imho ci sono ambiti in
cui le battaglie sul free software sono più pressanti, ad esempio sui
servizi), per cui non vedo tutta questa necessità di soppiantare Windows
(Vista, 7 o 8) a prescindere.
Non dimentichiamoci poi che il passaggio da un OS ad un altro presuppone
dei costi, se non tecnici almeno in termini di produttività e formazione
(almeno nel periodo iniziale) e non è sempre detto che il passaggio sia
indolore.
Prendiamo OpenOffice, la mia azienda ha deciso di imporlo come standard
aziendale, ma questo è stato possibile solo perchè di fatto ci serve per
documentazione di progetto e piccoli fogli di calcolo, se scambiamo
qualcosa con clienti o fornitori è sempre in forma di pdf.
Ma se prendiamo una esportazione csv da qualche migliaio di record (non
milioni eh, anche un banalissimo log di una qualche risorsa) e la apriamo
con OpenOffice (o LibreOffice) e con MS Office la differenza è abissale e a
vantaggio del prodotto MS, se creiamo un grafico con quei dati su
Open/LibreOffice c'è da aspettare decine di secondi (se non minuti) per
renderizzarlo e questo solo cambiando un piccolo parametro.
Per carità, il mio è solo un piccolo esempio (poi ci sono tantissimi
aspetti su cui preferisco Open/LibreOffice rispetto a MS Office,
interfaccia in primis), però ricordiamoci che il passaggio non è sempre ne
indolore ne migliorativo a prescindere.
Grazie a tutti per l'interessantissima discussione :)
Tas
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"Non è forse vero che cominciamo a vivere come bambini innocenti
che credono a tutto quello che succede sotto il tetto paterno,
poi arriva il giorno dei Laodicei, quando capiamo di essere sventurati,
e infelici, e poveri, e ciechi, e nudi, e con il volto di uno spettro
orrido e dolente
ci addentriamo rabbrividendo nell'incubo della vita.."
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