[trashware] Tesi economica su trashware e modello no profit

Ruggero Russo ruggero.russo@gmail.com
Lun 15 Gen 2007 12:06:31 CET


Ciao Enz,


ma io pensavo di organizzare l'attività di recupero e
> sucessiva riqualificazione, esclusivamente con
> materiale funzionante (anche se in dismissione) ed
> eviatare il più possibile di accumulare rifiuti


Diciamo che la mia mail voleva darti una sorta di quadro generale. Poi
ovviamente a seconda che uno sia un'impresa che fa profitto con il recupero
di PC o una onlus le cose cambiano. Perciò è giustissimo quello che dici che
devi cercare di prendere solo le cose funzionanti. Riducendo al massimo il
rischio di accumulare rifiuti, che comunque un pò ti dovrai accollare :)
In tal caso non dovrai preoccuparti della dismissione

per altro non conosco nessun soggetto reciclatore
> dalle mie parti, ma sono molto inesperto in materia.
> mi informerò comunque!


Al limite utilizzerai i servizi dell'azienda che recupera rifiuti nella tua
zona.

> -in passivo devi invece considerare che devi pagare
> > qualcuno che si prenda
> > le cose che non possono essere riciclate (tipo le
> > plastiche)
>
> stesso discorso di prima: preferirei non lavorare con
> rifiuti, ma lasciare questi all'azienda
> municipalizzata che se ne occupa già.


Corretto

>
> > Detto questo ci sono per ciascuna voce alcuni
> > aspetti da considerare:
> > 1. il servizio di recupero di pc non è proprio
> > facile da attuare; non puoi
> > prenderli come rifiuti perchè altrimenti devi fare
> > un casino per rimettere i
> > pc-rifiuto sul mercato come oggetti usati.
>
> in cosa consiste circa, a grandi linee, questo
> casino?! chiedo perchè non so.


Che ci sono delle leggi (di cui non sono assolutamente esperto) che regolano
i rifiuti,  per le quali se un oggetto ti viene dato come rifiuto poi devi
fare delle pratiche burocratiche per rimetterlo sul mercato. Più di questo
non so, sorry.

> Sia che tu li prenda come oggetti usati che come
> > rifiuti è possibile che tu
> > debba richiedere certificazioni (tipo ISO 14001) e
> > debba fare delle pratiche
> > realmente dispendiose e costose.
>
> brutta storia! possibili scappatoie?!


Ti ripeto io ho scritto come dovrebbero essere le cose per un'impresa che
vuole mettersi in affari nel campo, se invece fai le cose come
un'associazione e dunque con pochi pc, e in modo "informale" non c'è bisogno
di tanti sbattimenti. ;)
Comunque visto che noi ci stiamo aggiornando su questo, appena so qualche
cosa di più preciso ti faccio sapere.

> Se devi fare un lavoro scientifico penso che tu ti
> > debba informare su
> > questo.
>
> sarà fatto!
>
> > 2. il servizio di recupero non ha un gran futuro
> > visto che quando la legge
> > sui RAEE entrerà in esecuzione, i produttori di hw
> > si faranno carico di
> > recuperare i pc dalle imprese
>
> secondo voi posso considerare questi
> produttori/smaltitori(autonomi) come concorrenti della
> nostra iniziativa?!


Beh direi di si!

>
> > Dall'azienda consortile di raccolta dei rifiuti del
> > tuo territorio. Le
> > > domande giuste da fare, secondo me, sono: quanto
> > costa smaltire 100 kg
> > > di elettronica indifferenziata? Quanto si guadagna
> > a rivendere i
> > > componenti perfettamente separati? Quante
> > tonnellate/anno di rifiuti
> > > elettronici vengono smaltiti?
> > >
> > > La differenza dei prezzi, per le tonnellate, è
> > uguale al possibile
> > > ricavo in un'attività di smontaggio/separazione.
> > >
> > > In tale attività si può innestare il trashware.
> >
> >
> > Totalmente d'accordo con Alberto, in più  comincerei
> > ad incontrare le
> > imprese private/cooperative che fanno
> > recupero/riciclo/smaltimento di PC
> > nelle zone intorno a casa tua. Forse non ti diranno
> > cifre (sono molto
> > gelosi) ma ti possono raccontare cose interessanti.
>
>
Ciao Ruggero
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